Da oggi rimborsato in Italia cabozantinib capsule rigide per il trattamento del carcinoma midollare della tiroide (MTC) in progressione, non resecabile, localmente avanzato o metastatico.

Milano (Italia) – In data 18 giugno 2019, sulla Gazzetta Ufficiale n.141-Serie Generale, è stata pubblicata la determina di prezzo e rimborso di cabozantinib capsule rigide per il trattamento di pazienti adulti affetti da carcinoma midollare della tiroide (MTC) nelle forme progressive, non resecabili, localmente avanzate o metastatiche.

Cabozantinib capsule rigide ha ottenuto da EMA la designazione a farmaco orfano nel trattamento del carcinoma midollare della tiroide (EU/3/08/610), e dalla FDA negli Stati Uniti per il trattamento di tutti i tipi istologici di tumore tiroideo, incluso il carcinoma midollare.
“La decisione dell’Agenzia Italiana del Farmaco rende accessibile anche in Italia una soluzione terapeutica a pazienti che lottano contro il tumore midollare della tiroide” – afferma Thibaud Eckenschwiller, Presidente e Amministratore Delegato di Ipsen S.p.A. “Questa notizia sottolinea l’impegno di Ipsen nel ricercare e sviluppare trattamenti che possano migliorare la vita dei pazienti anche nell’ambito delle malattie rare.”

“Per molti anni i pazienti con carcinoma midollare della tiroide metastatico hanno sofferto dell’assenza di terapie” – afferma la Prof.ssa Rossella Elisei, Professore associato di endocrinologia all’Università di Pisa e primo autore della pubblicazione sullo studio registrativo EXAM.
“La possibilità di prescrivere cabozantinib capsule rigide nei casi avanzati ci consente di avere più opzioni terapeutiche: lo studio EXAM ha dimostrato che questo farmaco è molto efficace e agisce rapidamente, permettendo un intervento positivo in situazioni a rischio di compressioni e/o infiltrazioni di organi vitali.”

Lo studio EXAM

Lo studio EXAM ha dimostrato un beneficio significativo di Cabozantinib capsule rigide, nel trattamento di pazienti MTC con malattia in progressione. I pazienti in trattamento con Cabozantinib capsule rigide hanno avuto una riduzione del 72% del rischio di progressione o morte rispetto a quelli nel gruppo placebo (HR per PFS pari a 0,28, 95% Cl 0,19, 0,40, P<0,0001). La mediana di sopravvivenza libera da malattia stimata era 3 volte superiore nel braccio Cabozantinib capsule rigide rispetto al braccio placebo (11,2 mesi vs. 4,0 mesi, rispettivamente).

lnoltre, l’efficacia di Cabozantinib capsule rigide è stata confermata in tutti i sottogruppi di pazienti, indipendentemente dalle caratteristiche basali e demografiche. In particolare è da sottolineare come il beneficio di PFS si è osservato sia in pazienti che avevano ricevuto un trattamento precedente con TKI, sia in quelli TKI naïve, ed il miglioramento di PFS con Cabozantinib capsule rigide rispetto al placebo si è evidenziato anche in pazienti precedentemente trattati con Caprelsa. Evidenza ulteriore circa il beneficio clinico di Cabozantinib capsule rigide, è dimostrata da una risposta obiettiva tumorale (ORR) significativa, indipendentemente dal fatto che i pazienti avessero o meno ricevuto Caprelsa, così come una correlazione lineare tra il cambiamento dei livelli di CTN e CEA e la dimensione del tumore.

L’analisi finale di OS mostra un trend positivo su tutta la popolazione nel braccio trattato con Cabozantinib capsule rigide rispetto al placebo: rischio relativo stratificato pari a 0,85 (95% Cl, 0,64 1,12; p=0,24); mediana (mesi) 26,6 Cabozantinib capsule rigide vs. 21,1 placebo (Schlumberger 2017). Inoltre, l’analisi del sottogruppo di pazienti con mutazione RET M918T trattati con Cabozantinib capsule rigide ha evidenziato una differenza statisticamente significativa e clinicamente rilevante in termini di OS, pari a 44,3 mesi vs 18,9 mesi del gruppo placebo (HR=0,60 (95%CI: 0,38-0,94), p=0,03)(Schlumberger 2017). Lo stesso trend è stato confermato in altri sottogruppi analizzati per lo stato mutazionale di RET e RAS (Schlumberger 2017).

 

Il carcinoma midollare della tiroide

Il carcinoma midollare della tiroide è dovuto alla proliferazione incontrollata delle cellule C, o parafollicolari che secernono calcitonina e sono distribuite in tutta la ghiandola tiroidea. Responsabile dell’origine del tumore è, in circa il 50% dei casi, una anomala ed eccessiva attivazione del gene RET, che codifica per una proteina della membrana cellulare coinvolta in diverse funzioni e appartenente alla famiglia delle proteine ad attività tirosin-chinasica. La presenza di tale mutazione del gene RET è inoltre un fattore prognostico negativo per l’andamento della malattia. Questo tipo di neoplasia è più aggressiva del tumore differenziato (follicolare, papillare ecc.) della tiroide, ma meno aggressiva di quello anaplastico.

 

Cabozantinib
Cabozantinib è una piccola molecola orale inibitrice di recettori di tirosinchinasi tra cui VEGFR, MET, AXL e RET. In modelli preclinici cabozantinib ha dimostrato di inibire l’attività di questi recettori, che sono coinvolti nel normale processo funzionale cellulare ed in processi patologici quali angiogenesi tumorale, invasività, formazione di metastasi e resistenza al farmaco.
Nel febbraio 2016 Exelixis e Ipsen hanno annunciato l’accordo di licenza esclusiva per la commercializzazione e l’ulteriore sviluppo di indicazioni di cabozantinib al di fuori degli Stati Uniti, Canada e Giappone. Questo accordo è stato emendato nel dicembre del 2016 per includere i diritti di commercializzazione per Ipsen in Canada.
Cabozantinib capsule rigide è specificamente approvato per il trattamento del carcinoma midollare della tiroide in progressione, non resecabile, localmente avanzato o metastatico.

 

A proposito di Ipsen
Ipsen è un Gruppo bio-farmaceutico globale focalizzato sull’innovazione e sulla Specialty Care. Il Gruppo sviluppa e commercializza farmaci innovativi nell’ambito di tre aree terapeutiche chiave: oncologia, neuroscienze e malattie rare. Ipsen possiede inoltre una divisione Consumer Healthcare ben consolidata. Con vendite totali superiori a 2,2 miliardi di euro nel 2018, Ipsen commercializza più di 20 farmaci in più di 115 Paesi, con una presenza commerciale diretta in oltre 30 Paesi. La R&D di Ipsen è focalizzata sulle sue piattaforme tecnologiche innovative e differenziate localizzate nel cuore di importanti hub biotecnologici e di scienze umane (Parigi-Saclay, Francia; Oxford, Regno Unito; Cambridge, Stati Uniti). Il Gruppo conta circa 5.400 persone in tutto il mondo. Ipsen è quotata a Parigi (Euronext: IPN) e negli Stati Uniti con un programma di Sponsored Level I American Depositary Receipt (ADR: IPSEY).
Per ulteriori informazioni su Ipsen visita il sito www.ipsen.com.

 

Ipsen – Dichiarazioni previsionali
Le dichiarazioni previsionali, gli obiettivi e risultati contenuti nel presente documento si basano sulla strategia di gestione del Gruppo, orientamenti attuali e ipotesi. Tali dichiarazioni implicano rischi noti e non noti che possono far differire sostanzialmente i risultati effettivi, la performance e gli obiettivi da quelli anticipati nel presente documento. Tutti i rischi di cui sopra potrebbero influenzare la capacità del Gruppo di raggiungere gli obiettivi finanziari futuri, che sono stati fissati ipotizzando condizioni macroeconomiche ragionevoli basate sulle attuali informazioni disponibili. L’uso dei termini “crede”, “anticipa” e “si aspetta” ed espressioni simili è mirato ad identificare le dichiarazioni previsionali, tracui le aspettative del Gruppo riguardanti eventi futuri, quali depositi regolatori e determine. Inoltre, gli obiettivi descritti in questo documento sono stati fissati senza tenere conto delle ipotesi di crescita esterna e potenziali acquisizioni future, che possono alterare questi parametri. Tali obiettivi si basano su dati e le ipotesi considerate ragionevoli da parte del Gruppo. Questi obiettivi dipendono dalle condizioni o fatti che possono accadere in futuro, e non esclusivamente su dati storici. I risultati effettivi possono discostarsi in modo significativo da questi obiettivi dato il verificarsi di determinati rischi e incertezze, in particolare per il fatto che un prodotto promettente in fase di sviluppo precoce o sperimentazione clinica, potrebbe non essere mai lanciato sul mercato o raggiungere i suoi obiettivi commerciali, in particolare per ragioni regolatorie o di concorrenza. Il Gruppo deve affrontare o potrebbe trovarsi ad affrontare la concorrenza di prodotti generici che potrebbe tradursi in una perdita di quote di mercato. Inoltre, il processo di ricerca e sviluppo coinvolge diverse fasi ognuna delle quali comporta il rischio sostanziale che il Gruppo potrebbe non riuscire a raggiungere i suoi obiettivi ed essere costretto ad abbandonare i suoi sforzi per quanto riguarda un prodotto in cui ha investito ingenti somme. Pertanto, il Gruppo non può avere la certezza che i risultati positivi ottenuti durante gli studi pre-clinici verranno confermati successivamente durante gli studi clinici, o che i risultati di studi clinici saranno sufficienti a dimostrare la sicurezza e l’efficacia del prodotto in questione. Non ci possono essere garanzie sul fatto che un prodotto riceverà le necessarie approvazioni regolatorie o che il prodotto si rivelerà un successo commerciale. Qualora le previsioni dimostrassero inaccuratezza, o rischi o incertezze, i risultati effettivi potrebbero differire sostanzialmente da quelli enunciati da queste dichiarazioni previsionali. Altri fattori di rischio e incertezza includono, ma non sono limitati a, condizioni generali del settore e della concorrenza; fattori economici generali, tra cui tassi di interesse e le fluttuazioni dei tassi di cambio; l’impatto della regolamentazione dell’industria farmaceutica e della legislazione sanitaria; tendenze globali per il contenimento dei costi di assistenza sanitaria; progressi tecnologici, nuovi prodotti e brevetti ottenuti dalla concorrenza; sfide insite nello sviluppo di nuovi prodotti, tra cui l’ottenimento delle approvazioni regolatorie; la capacità del Gruppo di prevedere con accuratezza le future condizioni di mercato; difficoltà o ritardi nella produzione; instabilità finanziaria delle economie internazionali e di rischio sovrano; assoggettabilità dei brevetti del Gruppo e altre protezioni per prodotti innovativi; l’esposizione al contenzioso, tra cui contenzioso sui brevetti, e / o azioni regolatorie. Il Gruppo dipende anche da terze parti per sviluppare e commercializzare alcuni dei suoi prodotti che potrebbero potenzialmente generare sostanziali royalties; i comportamenti di questi partner potrebbero causare danni alle attività del Gruppo ed ai risultati finanziari. Il Gruppo non può avere la certezza che i suoi partner adempiano ai loro obblighi. Potrebbe pertanto non ottenere alcun beneficio da tali accordi. Il default di uno dei partner commerciali del Gruppo potrebbe generare ricavi inferiori rispetto al previsto. Tali situazioni potrebbero avere un impatto negativo sul business, sulla posizione finanziaria del Gruppo o la performance. Il Gruppo declina espressamente qualsiasi obbligo o impegno per l’aggiornamento o revisione delle dichiarazioni previsionali, obiettivi o stime contenute in questo comunicato stampa per riportare qualsiasi cambiamento riferito ad eventi, condizioni, ipotesi o circostanze su cui si basano tali dichiarazioni, a meno che ciò sia richiesto dalle leggi applicabili. L’attività del Gruppo è soggetta a fattori di rischio così come riportati nel documento di riferimento depositato presso la Autorité des Marchés Financiers francese.

I rischi e le incertezze di cui al presente documento non sono esaustive. Si consiglia al lettore di fare riferimento al documento 2017 del Gruppo disponibile sul proprio sito web (www.ipsen.com).

 

Bibliografia:

Elisei R et al – J Clin Oncol 31:3639-3646, 2013
Schlumberger M. et al – Annals of Oncology 28 2813–2819, 2017
Hundahl SA et al – Cancer. 15;83(12):2638-48, 1998
Schlumberger M et al – Nat Clin Pract Endocrinol Metab 4:22-32, 2008

 

Per maggiori informazioni

Giovanni Asta

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