Milano, 26 giugno 2025 – Durante la cerimonia di Le Fonti Awards 2025, che si è tenuta lo scorso 26 giugno a Milano, Alessandra Benevolo, Ipsen HR Regional Lead South Europe and MEA, ha ricevuto il riconoscimento come Direttore HR dell’Anno – Settore Biofarmaceutico, assegnato dal Gruppo editoriale Le Fonti.
Un premio che valorizza l’impegno del team HR di Ipsen Italia nel promuovere una cultura incentrata sulle persone, sull’innovazione e sulla crescita.
Il riconoscimento è stato conferito nell’ambito di Le Fonti Awards, evento che da oltre dieci anni celebra l’eccellenza nel mondo imprenditoriale, legale e finanziario, premiando le realtà e le figure professionali che si distinguono per visione strategica, capacità di trasformazione e impatto concreto sul proprio settore.
La categoria “Direttore HR dell’Anno” valorizza le competenze di chi guida il cambiamento nelle organizzazioni, promuovendo una cultura aziendale capace di affrontare le sfide del contesto attuale con approcci evolutivi e sostenibili.
Alessandra Benevolo ha commentato così il premio: “È un onore ricevere questo riconoscimento, segno tangibile del lavoro svolto insieme al team HR e di tutta Ipsen, volto sempre a valorizzare l’unicità di ciascuno.”
Il nuovo riconoscimento si aggiunge ai precedenti successi di Alessandra ne Le Fonti Awards: già nel 2021, 2022 (categoria Pharma) e in passato (2019) aveva ricevuto i premi per il ruolo di HR Director e per la Ladership nel Biotech.
Un confronto – chiacchierata tra due donne che hanno bucato il fantomatico soffitto di cristallo per tenere alta l’attenzione sul tema della parità di genere e ragionare insieme: Maria Cristina Origlia, giornalista socio-economica e Past President Forum della Meritocrazia, e Alessandra Benevolo, Ipsen HR Regional Lead South Europe and MEA. Oggi questo cristallo è tutt’altro che trasparente e purtroppo ancora molto spesso, talmente spesso che, nonostante la Legge Golfo Mosca, i numeri ci raccontano una realtà di cui non andare orgogliosi.
“Questa legge (n.d.r. le cui firmatarie furono Lella Golfo e Alessia Mosca) ha rappresentato nel 2011 il primo segnale concreto di attenzione al tema a livello istituzionale, introducendo il concetto di quote rosa. Una definizione che non non ho mai amato – afferma Alessandra Benevolo – ma che è stata un passaggio necessario e cruciale per contrastare la disparità di genere e promuovere una società più inclusiva e giusta. Imporre l’inclusione di donne in alcuni contesti (come i Consigli di Amministrazione) tuttavia non ha aiutato a diffondere nel nostro Paese una vera cultura improntata al bilanciamento di genere né una reale partecipazione e valorizzazione del contributo femminile. A distanza di anni sono migliorati alcuni numeri, ma il gap economico rimane”.
Quando “tecnicamente” si parla di quote rosa ci si riferisce al numero di posti riservati alle donne nell’organico di strutture pubbliche e private: imprese, istituzioni, organismi decisionali…Ma su questo Maria Cristina Origlia ha un’opinione molto chiara: “Il linguaggio è importante: non chiamiamole quote rosa, ma quote di genere, come deve essere, altrimenti derubrichiamo il tema, come ha affermato Daniela Brogi, Professoressa di Letteratura Contemporanea all’Università di Siena. Detto questo, concordo sul fatto che, al di là della definizione, questa legge fosse necessaria – basti dire che hanno normative simili anche i Paesi del Nord, notoriamente più avanzati su queste tematiche – non solo per accelerare una parità effettiva nei numeri, ma anche nella qualità. Quindi, le quote sono state di indubbia utilità nei CdA, dove oggi la presenza di donne supera il 40% indicato dalla legge Golfo Mosca – continua Maria Cristina –, ma hanno anche innalzato le competenze all’interno dei Consigli e abbassato l’età media, perchè le donne che sono entrate sono mediamente più giovani degli uomini, altra diversità per nulla banale. Il problema è che la legge non ha generato quell’effetto a cascata che ci si aspettava sul top management. I numeri di amministratrici delegate purtroppo sono ancora estremamente bassi e questo rallenta la diffusione di una governance ispirata alla gender equality”.
Se siamo tutti concordi sull’importanza di queste misure, è opinione altrettanto comune che non siano state trasformative. Cosa fare dunque perché dai proclami si passi ai fatti, dalla teoria si passi davvero alla pratica?
“Abbiamo bisogno di una strategia d’intervento chiara e condivisa: dobbiamo partire dalle scuole, sensibilizzando le più piccole e i più piccoli, ancora liberi da preconcetti e stereotipi tipici degli adulti, con messaggi di parità, di dignità dell’individuo… – dichiara Alessandra – Pensiamo alla fatica che facciamo a far avvicinare le ragazze alle STEM: se vogliamo davvero che il futuro sia guidato dalle migliori menti, dobbiamo TUTTI impegnarci perché nessuna di esse venga lasciata indietro. Quindi dobbiamo portare messaggi di inclusione e rispetto alle giovani generazioni di oggi che saranno il nostro futuro di domani, senza bias o pregiudizi, senza mascolinizzare stili manageriali femminili che valgono e servono proprio perché diversi da quelli maschili. Senza evitare di indossare una gonna! E qui torna forte il tema del valore della diversity”.
“Credo che un’attenzione continuativa, come la vostra in Ipsen e in altre aziende, sul mantenere il più possibile un equilibrio nei numeri e, contemporaneamente, sulla costruzione di una cultura aziendale inclusiva e meritocratica, sia fondamentale. Altrimenti – prosegue Maria Cristina -, oltre la legge Golfo Mosca, anche altre iniziative legislative come la Certificazione per la parità di genere, rischiano di rimanere puri esercizi di stile, dove alla forma corrisponde poca sostanza”.
Le aziende riflettono la società: c’è un tema di mancato riconoscimento del merito e di ingiustizia sociale, che si riflette in una carente valorizzazione dell’intelligenza diffusa e, alla fine, in competitività, perché ci bruciamo almeno la metà dei talenti che sicuramente il Paese detiene.
E se proseguiamo su questa scia, c’è la dolente nota delle retribuzioni: oltre a un tema di correttezza ed equità – perché dovrebbe esserci differenza a fronte delle stesse competenze e degli stessi ruoli?! – il pay gap ha un effetto profondo, andando a ledere l’indipendenza economica e l’autodeterminazione delle donne.
“Se non si hanno risorse sufficienti per poter essere libere e prendere delle decisioni – sottolinea Maria Cristina – tutto diventa complicato, soprattutto se ci si trova in difficoltà. Inoltre, retribuzioni più basse si traducono in pensioni modeste, a volte al limite della sopravvivenza, in media molto più basse di quelle degli uomini. Questo è un tema sociale, oltre che economico, serissimo. La Direttiva UE sulla trasparenza retributiva, che dovrebbe entrare in vigore a luglio 2026, costringerà le imprese ad adottare pratiche più virtuose. Speriamo lo facciano seriamente”.
Nelle more di politiche nazionali avvedute sul tema, le aziende hanno ampi margini – e responsabilità – di azione per trasformare in meglio l’esperienza professionale delle persone, con un impatto sulla loro vita sia come lavoratori sia come cittadini, che può produrre un enorme valore economico e sociale .
La mimosa, simbolo dell’8 marzo, della Giornata Internazionale della Donna, che effetto vi fa?
“Ho un’avversione profonda per la mimosa! È come il numero sbattuto in prima pagina che a poco serve se non a nulla! Meno mimose e un po’ più di coerenza”, invita con grande determinazione Alessandra, alla quale fa seguito Maria Cristina constatando che “Le rivoluzioni si possono fare anche in maniera gentile, ma c’è un tema di potere forte e la storia ci insegna che nessun gruppo dominante si è tirato indietro se non costretto”.
Tuttavia, in diversi settori, sta aumentando la componente di donne all’interno delle organizzazioni e se vero è che i numeri rimangono numeri, servono però per fare massa critica; oggi possiamo quindi sperare che questa avanzata sfondi presto le barriere o i cosiddetti soffitti di cristallo.
Ribadisce Maria Cristina: “Colmare il gender pay gap non è solo una questione di equità, ma anche di valore. Le organizzazioni che riconoscono e premiano il talento senza distinzioni di genere costruiscono ambienti di lavoro più innovativi e sostenibili. Ciò a cui dobbiamo puntare — con un approccio pragmatico e responsabile — è un futuro in cui il talento non ha genere o etichette e il merito non incontra ostacoli. Quel futuro non deve essere un’utopia ma una scelta collettiva, fatta di decisioni quotidiane e responsabilità condivise”.
Il messaggio finale per le giovani donneall’inizio della loro carriera?
Seguite sempre i vostri sogni e il vostro talento. Se credete nel percorso che avete scelto, abbiate fiducia nelle vostre capacità: potete farcela, con determinazione e apertura mentale. Essere tenaci vi aiuterà a superare le sfide e ampliare i vostri orizzonti arricchirà la vostra crescita. Non limitatevi: esplorate, incrociate percorsi, approfondite. Saranno proprio i vostri studi, il vostro lavoro, le vostre passioni, avere un progetto che riguarda voi, le chiavi della vostra indipendenza.
“Non esiste barriera, chiusura o confine che si possa imporre alla libertà della mia mente”.
Virginia Woolf
“Non lasciate mai che qualcuno vi dica che non potete fare qualcosa. Né uomini né donne. Né per il colore della pelle né per il genere. Il merito conta”.
Mae Jemison, prima astronauta afroamericana nello spazio
*Fonte: Rendiconto di genere dell’INPS basato su dati del 2023.
Si è svolta a Roma la settima edizione del Festival dell’Innovazione, l’evento di SICS – Società Italiana di Comunicazione Scientifica e Sanitaria – che ogni anno ospita per un intero mese talk, momenti di networking e le premiazioni degli Excellence in Life Science.
Un evento straordinario dedicato al dialogo costruttivo tra industria farmaceutica, centri di ricerca e stakeholder all’interno dei Life Science Excellence Awards, volto a riconoscere le realtà faramaceutiche che ogni anno si distinguono, attraverso i loro progetti, in diversi ambiti: HR, medico, market access, comunicazione etc…
Tra le aziende premiate anche quest’anno non poteva mancare Ipsen per:
🏆 Best HR project of the year, con l’attività di Beach Clean Up realizzata in collaborazione con @Legambiente e @ Giffoni (guarda il video à https://vimeo.com/723373907)
🏆 Best Scientific Collaboration program of the year, per la Kidney Academy, un evento educativo interattivo e innovativo con alcuni clinici che oggi lavorano nell’ambito del carcinoma renale metastatico.
🏆 Best Market Access project of the year, con il progetto Dedalo, volto ad identificare e supportare la risoluzione delle principali criticità che ostacolano la presa in carico del paziente con spasticità post-ictus.
“Questi riconoscimenti testimoniano il lavoro, la dedizione e la capacità di innovazione delle nostre persone, che ogni giorno contribuiscono ad apportare un reale impatto nella comunità.” ha commentato Patrizia Olivari, Presidente e Amministratore Delegato.
La Olivari, ospite del talk “Creare il futuro insieme: il dialogo tra industria, centri di ricerca e stakeholder” ha sottolineato il contributo delle aziende alla ricerca clinica del nostro paese, sempre più frutto di partnership di sistema che consentono di portare quell’innovazione terapeutica di cui si parla al paziente in tempi brevi. L’AD, inoltre, ha ribadito la responsabilità che hanno oggi le aziende nei confronti dell’ambiente, parte integrante della comunità e della salute delle persone.
Puntando l’attenzione, inoltre, sul principio di collaborazione come elemento cardine di tutte le attività di Ipsen che coinvolgono anche associazioni di pazienti e istituzioni. “Siamo pienamente convinti che da soli è impossibile creare innovazione e rendere sostenibile il patient journey di tutti i pazienti.” – ha commentato a chiusura del suo intervento.
Milano, 4 dicembre 2023 – Nella splendida cornice di Palazzo Mezzanotte, sede della Borsa Italiana a Milano, si è tenuta la XIII edizione di Le Fonti Awards, il prestigioso evento che celebra le eccellenze italiane e straniere.
Anche quest’anno, Ipsen si è distinta ottenendo il riconoscimento di eccellenza nelle Risorse Umane nel settore Pharma per il costante impegno nel promuovere il benessere psicofisico delle proprie persone.
Alla cerimonia di premiazione ha partecipato il team Ipsen, che con gratitudine e orgoglio ha ricevuto questo importante riconoscimento.
Alessandra Benevolo, HR Director Italy & HR Cluster Head South Europe di Ipsen, ha commentato: “Siamo davvero molto orgogliosi di questo premio, che conferma il nostro impegno nel promuovere un ambiente lavorativo che valorizza l’unicità di ciascuna persona oltre che l’adozione di politiche concrete volte a garantire una reale uguaglianza e il benessere di tutti“.
Le Fonti Awards® rappresenta un appuntamento itinerante che si svolge nei più strategici centri finanziari del mondo, tra cui Hong Kong, Dubai, Londra, Singapore, Milano e New York. Composto dal comitato scientifico di World Excellence, LeFonti LEGAL, World Excellence – International Edition, New Insurance ed Asset Management, questo evento coinvolge un team di giornalisti specializzati in ambito legale, economico e finanziario presenti in oltre 120 paesi in tutto il mondo.
Ipsen è tra le 12 aziende virtuose premiate con il Winning Women Awards, premio riservato alle realtà che hanno ottenuto la Gender Equality Certification o che hanno ottenuto la certificazione UNI/PdR 125:2022 per la parità di genere.
Con questo riconoscimento, il Winning Women Institute riconosce le imprese che hanno fatto della gender inclusion il loro stile, e che possono con la loro storia e il loro impegno ispirare altre realtà ad abbattere le discriminazioni e dare il giusto valore alle competenze.
Lo scorso 16 ottobre, presso la sede di Winning Women Institute in Via Foro Bonaparte a Milano, si è tenuta la cerimonia di premiazione. Ipsen è stata selezionata, insieme ad altre grandi aziende internazionali, per aver conseguito la Certificazione UNI/PdR 125:2022, il sistema di certificazione previsto nell’ambito del PNRR per accompagnare e incentivare le imprese ad adottare policy adeguate a ridurre il divario di genere e promuovere la crescita professionale delle donne.
“Siamo molto orgogliosi del premio assegnatoci dal Winning Women Institute, che ci ha anche accompagnati nel processo di certificazione, questo rappresenta il giusto riconoscimento della policy in tema di Diversity & Inclusion che Ipsen persegue da tempo, tanto che oggi il 62% dei membri del Comitato di Direzione, il 60% dei dirigenti, il 57% dei People Manager e il 56% dei 120 collaboratori in Italia sono donne”, ha affermato Alessandra Benevolo, HR Director Italy & HR Cluster Head Italy and Iberia che ha ritirato il premio insieme a Patrizia Olivari, Presidente e Amministratore Delegato di Ipsen Italia, Marina D’Ascoli, HR Learning Lead Italy & Commercial Learning Partner Italy and Iberia e a Maria Lucia Burriesci, Community Manager.
Milano, 18 settembre 2023 – Ipsen Italia ha celebrato il suo Community Day annuale in collaborazione con l’Associazione Banco Alimentare della Liguria ODV, coinvolgendo tutta la popolazione aziendale nel confezionamento di 300 pacchi alimentari destinati a circa 30 strutture caritative di Genova, impegnate nell’assistenza di persone e famiglie in difficoltà economica.
Seguendo le indicazioni del Banco Alimentare, sono stati acquistati generi alimentari a lunga conservazione per un totale di oltre 200 kg di prodotti, garantendo il confezionamento di pacchi contenenti alimenti per la prima infanzia e per adulti.
Come è ormai consuetudine per tutte le sedi del Gruppo a livello globale, Ipsen Italia è costantemente attenta ai temi della responsabilità sociale e collabora concretamente con diverse associazioni che si occupano di ambiente e di volontariato.
All’iniziativa ha partecipato anche la Presidente del Banco Alimentare della Liguria, Gabriella Andraghetti che ha illustrato alle persone di Ipsen l’impegno costante dell’associazione: “Oggi – ha detto – le famiglie che hanno bisogno di aiuto sono in costante aumento, purtroppo anche molte persone con un unico stipendio o con lavori saltuari e precari, non riescono più a sostenere adeguatamente i propri cari per l’intero mese. Abbiamo perciò sempre più bisogno della generosità di aziende come Ipsen e dei suoi dipendenti, che dedicano risorse economiche e tempo per supportare iniziative come questa”.
Il senso dell’iniziativa per l’azienda è stato espresso da Patrizia Olivari, Presidente e Amministratore Delegato di Ipsen S.p.A.: “Noi tutti siamo consapevoli del lavoro del Banco Alimentare e delle tante organizzazioni che si prodigano per aiutare persone e famiglie meno fortunate, per questo riteniamo che sia nostro dovere aggiungere il contributo e la solidarietà dell’azienda e di tutte le persone di Ipsen all’impegno del Banco Alimentare, un approccio per noi naturale poiché lavorare pensando agli altri è il fondamento della nostra quotidianità”.
Milano – 4 luglio 2023. Lo scorso 22 giugno, si è tenuta la terza convention della Community Donne Protagoniste in Sanità, il gruppo al femminile fondato da Monica Calamai, direttore generale di AUSL EmiliaRomagna, e supportato da tante professioniste della sanità pubblica e privata, che ha l’obiettivo di rappresentare il pensiero femminile in senso lato, dando voce alle donne che operano nei settori della scienza, dell’economia e della politica.
Durante l’evento è stato consegnato il “Premio Protagoniste in Sanità 2023” ad Ipsen S.p.A, per la sua recente certificazione di genere UNI/PdR 125:2022, che conferma l’impegno costante dell’azienda nel creare un ambiente di lavoro inclusivo per tutte le sue persone.
“La nostra missione come azienda specializzata in oncologia, neuroscienze e malattie rare è garantire una migliore qualità di vita a tutti i pazienti”, ha commentato Patrizia Olivari, Presidente e Amministratore Delegato di Ipsen S.p.A. “Questo approccio si riflette anche all’interno della nostra organizzazione: desideriamo che ogni persona, che fa parte del nostro team, possa beneficiare di un trattamento paritario, in termini di equità retributiva, genitorialità e opportunità di carriera, solo per citarne alcuni. La recente certificazione UNI/PdR 125:2022 rappresenta una testimonianza della nostra continua evoluzione nel promuovere l’inclusione e la parità all’interno dell’azienda. Questa certificazione ci ha anche permesso di ricevere il prestigioso Premio Protagoniste in Sanità 2023. Attraverso questa certificazione, abbiamo potenziato il nostro sistema di misurazione e definito in modo ancora più strutturato i nostri KPI ma riconosciamo che non si tratta di un punto di arrivo, bensì solo un passo avanti nel nostro percorso di miglioramento.”
Il “Premio Protagoniste in Sanità”, giunto alla sua seconda edizione, è un riconoscimento volto a valorizzare le aziende, sia pubbliche che private, che si sono distinte per le politiche favorevoli alla parità di genere, con un forte valore educativo, dimostrando di aver adottato un bilancio di genere o di aver assunto linee politiche e avviato azioni concrete per la sua adozione, ottenuto una certificazione di parità di genere o dimostrato l’adozione di politiche di genere e l’avvio di procedure per conseguire la certificazione, adottato un gender equality plan o dimostrato l’avvio di procedure in tal senso, nonché sviluppato progetti ed esperienze di salute sul territorio a sostegno delle donne, come ad esempio l’attivazione di reti consultoriali, iniziative di prevenzione e contraccezione, e servizi di medicina di genere.
Per ulteriori informazioni visita il sito www.protagoniste.it
Milano, 28 aprile 2023 – Ipsen S.p.A., tra le 37 aziende che hanno ottenuto il Bollino HFC (Health Friendly Company), il riconoscimento biennale della Fondazione Onda assegnato alle realtà che si sono distinte per le politiche volte a garantire la salute psico-fisica ed il benessere delle proprie persone.
L’attribuzione del Bollino avviene sulla base di un questionario strutturato su specifici requisiti e validato da un apposito Advisory Board. Il questionario include domande relative all’impegno dell’azienda per garantire la salute dei dipendenti, come il welfare aziendale (retribuzione, orario flessibile, smart working), la prevenzione delle molestie sessuali sul lavoro, le politiche di sostegno alla maternità e alla famiglia, e la promozione di campagne informative per incoraggiare stili di vita sani.
Le aziende premiate avranno accesso ad un percorso formativo della durata di due anni, che include webinar, video pillole e decaloghi informativi rivolti a tutta la popolazione aziendale.
Le aziende premiate avranno accesso ad un percorso formativo della durata di due anni, che include webinar, video pillole e decaloghi informativi rivolti a tutta la popolazione aziendale.
Milano 13 Aprile 2023 – Ipsen S.p.A. si conferma Best Workplace™ 2023 Italia secondo la classifica del Great Place to Work® Institute, l’ente indipendente che ogni anno redige la ista delle 60 migliori aziende per cui lavorare in Italia.
Un riconoscimento che arriva dopo un’analisi completa delle politiche e delle pratiche aziendali, nonché delle opinioni dei dipendenti raccolte attraverso un questionario Trust Index© che mette in risalto un ambiente di lavoro caratterizzato dalla fiducia reciproca con il management aziendale, dall’orgoglio per il proprio lavoro e/o per l’organizzazione di cui si fa parte e dall’autenticità nei rapporti con i colleghi.
Lo scorso settembre, Ipsen ha ottenuto il riconoscimento “Best WorkPlaces Europe 2022” posizionandosi tra le 150 migliori aziende europee per cui i dipendenti sono più felici di lavorare, scelte da 800mila collaboratori in rappresentanza di 1,4 milioni di persone impiegate in oltre 3.000 imprese attive in 21 pasi in Europa.
“Cultura aziendale inclusiva, flessibilità lavorativa, sviluppo professionale e benessere delle nostre persone sono solo alcune delle aree in cui lavoriamo costantemente”, ha commentato Patrizia Olivari, Presidente e Amministratore di Ipsen S.p.A. “Vogliamo garantire a tutti un ambiente di lavoro stimolante e gratificante, che sostenga la crescita e lo sviluppo professionale delle nostre persone. Siamo orgogliosi di essere stati riconosciuti come uno dei migliori posti in cui lavorare e continueremo a impegnarci per mantenere e migliorare questi standard elevati“.
Per stilare questa Classifica, Great Place to Work® Italia ha condotto una ricerca durata un anno, ha analizzato oltre 300 aziende che hanno chiesto di prendere parte al progetto, ascoltando le opinioni riguardo all’ambiente di lavoro delle proprie persone: 163.000 collaboratori in Italia e nel Mondo, appartenenti alle stesse organizzazioni hanno partecipato alla survey di clima aziendale.
Milano, 27 Marzo – Si è tenuto a Roma l’evento conclusivo dei Life Science Excellence Awards 2022, il premio promosso dalla SICS – Società Italiana di Comunicazione Scientifica e Sanitaria, nato per riconoscere, e far conoscere, i migliori progetti che hanno contribuito all’eccellenza e alla trasformazione del settore della salute.
Tra i progetti vincitori – selezionati da oltre 500mila medici e farmacisti che hanno potuto votare le proposte già valutate come “Excellent” dalla Giuria del Premio – c’è anche Oltre la Spasticità, il primo sito web italiano dedicato alla spasticità post-ictus e realizzato da Ipsen in collaborazione con l’associazione di pazienti A.L.I.Ce. Italia odv (Associazione per Lotta all’Ictus Cerebrale) e con le più importanti società scientifiche italiane, SIMFER (Società Italiana di Medicina Fisica e Riabilitativa), SIRN (Società Italiana di Riabilitazione Neurologica), AIFI (Associazione Italiana Fisioterapisti), RITB (Rete Italiana Tossina Botulinica), ISA (Italian Stroke Association) e SIN (Società Italiana di Neurologia), con l’obiettivo di offrire informazioni costantemente aggiornate ed efficaci sulla patologia.
Oltre 300 rappresentanti del mondo sanitario, scientifico e del settore delle lifescience hanno partecipato alla IV edizione del premio che, ad oggi, annovera ben 16 categorie designate per premiare progetti innovativi e di spessore.
Per maggiori informazioni su Oltre la Spasticità visita il sito web www.oltrelaspasticita.it