{"id":39460,"date":"2024-10-28T12:16:57","date_gmt":"2024-10-28T10:16:57","guid":{"rendered":"https:\/\/www.ipsen.com\/it\/?post_type=press_release&p=39460"},"modified":"2024-10-28T16:31:29","modified_gmt":"2024-10-28T14:31:29","slug":"giornata-mondiale-dellictus-45mila-italiani-sviluppano-ogni-anno-disturbi-neurologici-come-la-spasticita-ma-in-pochi-sono-informati-preventivamente-lindagine-di-elma-research-rive","status":"publish","type":"press_release","link":"https:\/\/www.ipsen.com\/it\/press-releases\/giornata-mondiale-dellictus-45mila-italiani-sviluppano-ogni-anno-disturbi-neurologici-come-la-spasticita-ma-in-pochi-sono-informati-preventivamente-lindagine-di-elma-research-rive\/","title":{"rendered":"Giornata mondiale dell\u2019ictus: 45mila italiani sviluppano ogni anno disturbi neurologici come la spasticit\u00e0, ma in pochi sono informati preventivamente. L\u2019indagine di Elma Research rivela i bisogni di chi vive con spasticit\u00e0 post-ictus."},"content":{"rendered":"\n
Milano, 28 ottobre 2024 \u2013 <\/strong>Sono circa 120.000[1]<\/a> le persone colpite da ictus ogni anno in Italia e di queste circa 45.000 sviluppano disturbi neurologici come la spasticit\u00e0<\/strong>, una condizione invalidante che comporta difficolt\u00e0 nei movimenti, con contrazioni muscolari che rendono difficili e dolorosi anche semplici gesti quotidiani<\/strong>. <\/strong>La spasticit\u00e0 si presenta in circa il 19% dei casi a 3 mesi e fino al 38% a un anno dall’episodio acuto, eppure a oggi solo il 18% <\/strong>delle persone che superano la fase acuta riceve una diagnosi di spasticit\u00e0 e soltanto 5.000 beneficiano del corretto trattamento.<\/strong><\/p>\n\n\n\n Informazione e tempestivit\u00e0 di intervento sono i principali bisogni emersi dall\u2019indagine condotta da Elma Research<\/strong>, istituto di ricerche di mercato specializzatonel settore della salute, e promossa da Ipsen, azienda biofarmaceutica impegnata da oltre trent\u2019anni nelle neuroscienze<\/strong>. La ricerca \u00e8 stata realizzata grazie alla partecipazione di un campione di 60 persone con spasticit\u00e0 post-ictus e presentato tramite un video-testimonianza in occasione della Giornata Mondiale dell\u2019Ictus (29 ottobre).<\/p>\n\n\n\n Pi\u00f9 della met\u00e0 dei pazienti intervistati (57%) non sono stati informati preventivamente della possibilit\u00e0 che dopo l\u2019ictus insorga la spasticit\u00e0 <\/strong>e solo un quarto si dichiara ben informato su questa condizione che compromette lo svolgimento anche di semplici attivit\u00e0 quotidiane, con un impatto negativo sulla qualit\u00e0 di vita dei pazienti e delle loro famiglie. Oltre la met\u00e0 degli intervistati ha dichiarato di essersi rivolta nel tempo a pi\u00f9 figure professionali per la gestione della spasticit\u00e0 post-ictus, in primo luogo al neurologo ospedaliero<\/strong> (58%) e al medico di medicina generale<\/strong> (57%). Se interrogati sulle aree di maggiore bisogno, quasi 7 intervistati su 10 evidenziano come priorit\u00e0 il riconoscimento della spasticit\u00e0 post-ictus e l\u2019accesso alle cure (69%)<\/strong> e oltre la met\u00e0 (55%) vorrebbe essere pi\u00f9 informata sulle opzioni di trattamento disponibili e su come accedere ai percorsi di gestione di questa condizione invalidante.<\/p>\n\n\n\n \u201cLa gestione della spasticit\u00e0 post-ictus richiede un approccio multidisciplinare, personalizzato e prevede inoltre la combinazione di terapie farmacologiche e neuro-riabilitative \u2013 <\/em>spiega il Prof. Antonio Suppa<\/strong>, Dipartimento di Neuroscienze Umane, Sapienza Universit\u00e0 di Roma e IRCCS Neuromed. – Tra le opzioni terapeutiche farmacologiche, abbiamo a disposizione la tossina botulinica che, bloccando temporaneamente la trasmissione neuro-muscolare, determina una riduzione della spasticit\u00e0 favorendo un recupero funzionale. Infine, –<\/em> conclude il Professore – la tempestivit\u00e0 nell\u2019individuazione e gestione della spasticit\u00e0 post-ictus \u00e8 fondamentale per favorire il recupero e il mantenimento delle funzioni motorie da cui dipende, in ultima analisi, l\u2019autonomia del paziente\u201d.<\/em><\/p>\n\n\n\n L\u2019autonomia<\/strong> \u00e8, infatti, una delle priorit\u00e0 emerse nell\u2019indagine, conla quasi totalit\u00e0 delle persone intervistate (90%) che hanno dichiarato di avere bisogno di supporto per la gestione del percorso sanitario<\/strong>, dalla prenotazione di visite ed esami, all\u2019accompagnamento nelle strutture sanitarie. Inoltre, 7 pazienti su 10 evidenziano la necessit\u00e0 di essere aiutati nello svolgimento di attivit\u00e0 domestiche quali la pulizia della casa, la spesa e il 60% si dichiara non autonomo nella gestione di bisogni primari quali la cura della persona e l\u2019alimentazione<\/strong>.<\/p>\n\n\n\n Come racconta il video-testimonianza realizzato da Ipsen ed Elma Research in collaborazione con A.L.I.Ce. Italia OdV, <\/strong>epresentato in occasione della Giornata Mondiale dell\u2019Ictus (29 ottobre), da oggi disponibile su:<\/p>\n\n\n\n \u201cDalle testimonianze raccolte emerge l\u2019impatto significativo della spasticit\u00e0 sulla qualit\u00e0 di vita, in particolare sul piano della quotidianit\u00e0 e del movimento, con la necessit\u00e0 per alcune persone di riorganizzare la propria casa e i propri spazi di vita.<\/em> \u2013 commenta Simona Granata<\/strong>, Director Qualitative Research di Elma Research – Sintomi invalidanti che incidono sul piano psicologico e causano stati di rabbia, depressione e ansia, conseguenze dell\u2019evento traumatico e della nuova condizione di perdita di autonomia legata alla spasticit\u00e0. Di fronte a questi cambiamenti, la perdita di autonomia si riflette spesso nella rinuncia a viaggi, sport e passioni coltivate nella vita pre-ictus, ma per alcuni pu\u00f2 favorire l\u2019emergere di nuove passioni dopo l\u2019evento ischemico, ad esempio in molti casi i pi\u00f9 giovani ritornano a dedicarsi allo studio e alla formazione\u201d<\/em>.<\/p>\n\n\n\n Nelle interviste si evidenzia anche l\u2019impatto economico della perdita di autonomia associata alla spasticit\u00e0 post-ictus<\/strong>, a causa della necessit\u00e0 dei pazienti di ridimensionare la loro attivit\u00e0 lavorativa e in molti casi di abbandonare il lavoro. Una riduzione delle possibilit\u00e0 lavorative che spesso si accompagna alla necessit\u00e0 di integrare le prestazioni sanitarie erogate dal SSN, con il ricorso all\u2019assistenza sanitaria privata per raggiungere un buon livello di continuit\u00e0, costanza e intensit\u00e0 degli interventi necessari a migliorare la condizione determinata dalla spasticit\u00e0 post-ictus.<\/p>\n\n\n\n \u201cL\u2019indagine e le testimonianze raccolte mettono in luce non solo l\u2019impatto della spasticit\u00e0 post-ictus sull\u2019autonomia e la qualit\u00e0 di vita, ma raccontano anche il difficile percorso dei pazienti e delle loro famiglie per riprendersi quei gesti semplici che riempiono di significato la quotidianit\u00e0 di ognuno. – <\/em>conclude Patrizia Olivari<\/strong>, Presidente e Amministratore Delegato di Ipsen Italia \u2013 In Ipsen da oltre 30 anni lavoriamo sul fronte della ricerca medico-scientifica per il trattamento della spasticit\u00e0 e il nostro impegno abbraccia i vissuti e i bisogni di chi affronta questa condizione invalidante. Per questo riteniamo sia fondamentale un impegno collettivo per garantire corretta informazione e tempestivit\u00e0 della gestione multidisciplinare, affinch\u00e9 tutte le persone che dopo l\u2019ictus sviluppano spasticit\u00e0 si sentano adeguatamente accompagnate nel loro percorso di ritorno a una vita di qualit\u00e0\u201d.<\/em><\/p>\n\n\n\n Informazioni alla stampa:<\/strong><\/p>\n\n\n\n Ipsen Italia<\/strong><\/p>\n\n\n\n Chiara Loprieno | +39 3488818732 | chiara.loprieno@ipsen.com<\/a> <\/p>\n\n\n\n Bibliografia<\/strong>:<\/p>\n\n\n\n <\/p>\n","protected":false},"excerpt":{"rendered":"","protected":false},"author":43,"template":"","categories":[56,33],"tags":[],"class_list":["post-39460","press_release","type-press_release","status-publish","has-post-thumbnail","hentry","category-comunicato-stampa","category-neuroscienze","entry"],"acf":[],"yoast_head":"\n
\u201cI dati emersi dalla ricerca ci dimostrano quanto sia importante informare correttamente le persone fin da subito sui disturbi che possono insorgere dopo l\u2019ictus, come la spasticit\u00e0. – <\/em>commentaAndrea Vianello<\/strong>, Presidente della Federazione A.L.I.Ce. Italia ODV (Associazione per la lotta all\u2019ictus cerebrale) – Q<\/em>uesta condizione invalidante si verifica spesso a distanza di mesi e addirittura di anni dall\u2019episodio acuto e, se non correttamente riconosciuta dal paziente, si rischiano importanti ritardi nella sua gestione, con conseguenze sulla sua autonomia e sulla qualit\u00e0 di vita di tutto il nucleo familiare. Il tema scelto dalla World Stroke Organization per l\u2019edizione 2024 della Giornata Mondiale contro l\u2019Ictus Cerebrale, #GreaterThanSktroke, rispecchia la necessit\u00e0 di seguire la persona colpita da ictus in tutte le fasi: dalle persone stesse colpite da ictus che lavorano ogni giorno per riprendere in mano la propria vita ai caregiver che li assistono e li supportano, dai team sanitari che corrono contro il tempo per salvare vite umane agli specialisti della riabilitazione che fanno muovere le persone un passo alla volta: la lotta all\u2019ictus cerebrale deve essere vista come un gioco di squadra perch\u00e9 insieme siamo #PiuFortidellIctus. E siamo convinti che, insieme, anche con la spasticit\u00e0, si possano riconquistare i gesti semplici che danno un senso alla vita\u201d.<\/em><\/p>\n\n\n\n\n
Maria Lucia Burriesci | +39 3351056045 |maria.lucia.burriesci@ipsen.com<\/a><\/p>\n\n\n\n